Con Omicron drastico calo delle donazioni, Avis lancia l’appello per scongiurare la carenza di sangue
A parlare è il presidente regionale dell’associazione che ha richiamato i donatori ad attenersi alle indicazioni territoriali.
E’ matematico: con l’aumento dei contagi da Covid-19, dovuti in particolare al dilagare della variante Omicron, aumentano le persone impossibilitate a proseguire le loro normali attività. Questa settimana sono oltre 50mila, ad esempio, nella sola provincia di Bergamo a risultare in isolamento obbligatorio o fiduciario.
Il Covid abbatte il numero di donazioni Avis
Tra questi, ovviamente, anche moltissimi donatori di sangue iscritti all’Avis. Ed è proprio dai vertici regionali dell’associazione che arriva l’appello ai donatori attivi per effettuare donazioni, ricordando sempre di attenersi alle indicazioni territoriali. I disagi a livello trasfusionale hanno colpito alcune zone del Paese dove segnalano un calo nelle donazioni di sangue, a seguito dell’incremento dei casi positivi.
“L’autosufficienza da raggiungere – spiega il presidente di Avis Regionale Lombardia Oscar Bianchi (nella foto in evidenza) – è nazionale e, come ormai si evince dai dati segnalati dalle Regioni, in alcune aree d’Italia si registra una carenza di scorte di sangue ed emoderivati legata alla diffusione della variante Omicron. La rete organizzativa della raccolta è territoriale: ogni singola Avis ha una specifica necessità di sangue, strettamente connessa non solo alla generosità dei donatori del territorio, ma anche alla programmazione delle donazioni e all’utilizzo che viene fatto delle scorte. Raccomandiamo ai donatori di attenersi rigorosamente alle indicazioni fornite dalle Avis locali di riferimento, a garanzia della programmazione e del buon uso di sangue, mentre rinnoviamo l’appello a diventare donatori a chiunque avverta questa vocazione ad aiutare il prossimo, indipendentemente dalle emergenze e dai momenti di calo fisiologico delle donazioni”.
Appello alla donazione per l’autosufficienza
Attraverso le parole del presidente Oscar Bianchi, Avis Regionale Lombardia intende così rimandare i donatori alla rete territoriale delle Avis presenti nella Regione, ribadendo che le donazioni necessitano di prenotazione e programmazione, secondo un’agenda sempre aggiornata grazie al lavoro delle sezioni dell’Associazione in sinergia con le Aziende Ospedaliere per le quali si raccoglie il sangue, che viene usato in modo oculato. Infine, l’Associazione lombarda ribadisce l’importanza della scelta di diventare donatore, strettamente connessa all’essere al servizio del bisogno di vivere del prossimo, in maniera volontaria e gratuita, indipendente dal bisogno specifico legato a situazioni e momenti transitori.
Sostegno dalle Istituzioni
“I dati sulle donazioni di sangue, in questo lungo periodo di Covid-19 e in particolare con la sua più recente variante Omicron, sono preoccupanti e una riduzione della disponibilità sta creando problemi, come evidenzia Avis a livello nazionale e in modo più specifico a livello lombardo – ha commentato Manfredi Palmeri, Consigliere regionale liberale di maggioranza e Capogruppo del Polo di Lombardia a Palazzo Pirelli – Come Polo inviamo un appello a tutti i Comuni lombardi affinché supportino con azioni e iniziative la raccolta e le attività di Avis per garantire l’autosufficienza a livello nazionale e territoriale e contrastare i rischi derivanti dalla carenza di scorte di sangue e di emoderivati. Il ruolo degli Enti locali, in raccordo con le associazioni, è importante per generare le condizioni di una raccolta completa, ordinata e con capacità di programmazione. Siamo anche disponibili a portare in Consiglio Regionale un documento in cui far convergere la volontà quanto più unanime possibile dell’Aula, senza divisioni e anzi con la comune consapevolezza di questa necessità per i nostri cittadini”.
“Se già è in tempo di pace è importante il massimo supporto alle attività di donazione ad Avis, in tempo di guerra (come può essere letto questo periodo pandemico), è fondamentale che ciascuno, con in prima linea le istituzioni, compia quelle azioni che garantiscano il livello idoneo di offerta che possa soddisfare la domanda di sangue ed emocomponenti – ha concluso Palmeri – La vicinanza ad Avis deve essere concreta e generare le condizioni per interventi a loro efficaci in risposta ai bisogni sanitari”.